SPINNING: attività aerobica e anaerobica di gruppo su bicicletta stazionaria
Definisce cosce e glutei ed è anche un’ottimo antistress
Lo spinning o indoor cycling nasce nella seconda metà degli Anni Novanta da un’idea di Johnny Goldberg, noto come Johnny G, triatleta statunitense e in breve si diffonde in tutto il mondo. Dopo il boom ha vissuto un periodo di minor notorietà: il suo ritorno oggi è roboante.
Nuova era. Il ritrovato successo è il risultato delle nuove versioni create a New York e Londra che immettono lo spinning in circuiti di allenamento complessi. Nuovi percorsi, più possibilità: si pedala, si medita, si utilizzano piccoli attrezzi, si fanno esercizi di respirazione, si intervalla l’esercizio con il pilates. Chi fa spinning con costanza lo ritiene un allenamento completo, perfetto connubio tra corpo e mente. Merito anche delle bici di ultima generazione, con programmi preimpostati, cambi veri e meccaniche avanzate.
Ma cosa vuol dire fare spinning?
“Nella versione classica, pedalare al chiuso, su bici stazionarie munite di un volano che ne regola velocità e resistenza – spiega Gianfranco D’Angelo, istruttore di group cycling nella palestra David Loyd Malaspina -. Nel mondo della pedalata indoor, sono presenti due possibilità: lo spinning tradizionale, divertente, colorato, con il trainer che motiva e la musica a stabilire tempi e ritmi. Ma è in salita l’alternativa “sporca”, dove a dominare sono le caratteristiche tecniche: carico, numero di pedalate al minuto, battiti. Lo spinning diventa più un allenamento specifico per forza, resistenza, agilità che un mezzo di evasione. Entrambe le versioni sono più che valide: dipende dallo scopo finale”.
Com’è strutturata una lezione di spinning? “ La versione da palestra prevede un’ora divisa in più fasi. Si inizia con il riscaldamento: 10 minuti fondamentali che fanno salire la frequenza della pedalata. A seguire una parte centrale di 40 minuti che può essere impostata con metodi diversi. In questa fase si lavora su resistenza, velocità, coordinazione con alzate di sella o pedalata alternata da seduti. Alla fine 10 minuti di defaticamento in cui, per gradi, diminuiscono intensità e ritmo”.
E’ un allenamento completo: come affrontarlo? “E’ necessario affidarsi a un bravo istruttore con specifiche competenze, un tecnico che suggerisca la giusta posizione in sella, la corretta altezza del sellino, la distanza dal manubrio, la posizione delle mani. Un esperto che sappia impostare un allenamento graduale, adatto anche ai neofiti, che porti risultati senza eccedere nello sforzo”.
Quali i benefici? “Tanti i vantaggi di una pratica costante. Pedalare migliora tono e massa dei muscoli, in particolare quelli di coscia, polpaccio, glutei, abbatte il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, aiuta apparato cardiocircolatorio frequenza cardiaca. Abbinato a un allenamento per la forza, fa dimagrire e definire il fisico. Ed è valido antistress”.